Ho ricomprato su Cd questo vecchio album di Neil Young, "American stars'n'bars" del 1977.Le "stars'n'bars" suggerite dalla copertina (autore Dean Stockwell) sono l'altra faccia delle stelle e strisce della bandiera USA: le stelle che vede Young dal pavimento del bar dove è crollato, sbronzo di whisky Canadian
Questa non vuole essere certo una recensione musicale, anzi Fabio se mi leggi e se hai qualcosa da dire in merito mi farebbe molto piacere.
Ma ho sempre pensato che fosse un disco strano, con degli alti e bassi incredibili sia nei testi che nelle musiche. E forse una spiegazione c'è.
Riascoltando i testi mi sono resa conto che il tema che attraversa tutto l'album è l'amore - scusate la scarsa originalità, i sacchetti per il vomito se mai ve li dò dopo.
In questi alti e bassi si susseguono: il trip caldo e passionale di "Like a hurricane". Coretti sdolcinati che cantano agghiaccianti banalità come "Hey babe, all I need is your love and the stars above". Sonorità grezze e paesane che raccontano storie di adultèri tra vicini di casa. Lacrime d'amore annegate nella tequila al ritmo di vecchi valzer di campagna ("Well, I love...and I lost...and I cried"). Chitarre elettriche e parole allusive cantate con voce sensualmente aggressiva: "Carolina queen, she's a walkin'love machine, I like to make her scream when I bite the bullet". Ma, anche, la sognante e liquida "Will to love", che si apre e si chiude con la frase per me più rivelatrice (anche questa l'ho capita "da grande"):
"It is often been my dream
to live with one who wasn't there"
Trascinanti melodie e ritornelli sdolcinati, lamenti ubriachi, poesia e luoghi comuni, vette di lirismo, trivialità. Ma non è contraddittorio, è coerente. L'amore è fatto di tutta questa roba, e questo disco lo spiega meglio di un trattato di psicologia.